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Quello che fa bene è l’inclusione, l’armonia tra persone

Quello che fa bene è l’inclusione, l’armonia tra persone

2 aprile. Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, il contributo delle cooperative sociali nella vita delle persone autistiche. Il lavoro di Coop Serena Ferrara.

Il 2 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull'Autismo, un'occasione per sensibilizzare la collettività sulla condizione delle persone autistiche e sull'importanza dei percorsi di inclusione, del crescere tutti insieme e non separati. Quest’anno, il tema della giornata ci invita a riflettere sul valore fondamentale che le cooperative sociali rivestono nell’accompagnare le persone autistiche, soprattutto in un contesto che richiede un continuo adattamento a esigenze specifiche e sempre più complesse. In Italia, i dati sul fenomeno dell’autismo sono in continuo aggiornamento. Secondo le ultime stime, circa 1 persona su 68 ha una diagnosi di autismo, con una percentuale crescente di casi tra i bambini e i giovani. Il numero di persone con autismo che richiedono supporto è quindi in aumento, e le cooperative sociali stanno rispondendo con professionalità, innovazione e grande impegno. Le difficoltà a livello di comunicazione e autonomie, così come le diverse forme di manifestazione dell’autismo, richiedono servizi sempre più personalizzati. Cooperativa Serena (aderente a Confcooperative Ferrara) che l’anno prossimo festeggia 40 anni di servizio, è tra i principali protagonisti nel territorio ferrarese in grado di offrire soluzioni e supporto adeguato.


Angela, Coordinatrice del Centro Diurno Airone e del Centro Socio occupazionale Cerevisia racconta l’esperienza di un ragazzo ucraino con autismo di livello 3, una forma di autismo a basso funzionamento. Questo giovane, che non aveva mai avuto accesso a percorsi scolastici, ha trovato nei centri di Bondeno a gestione Coop Serena un ambiente di accoglienza e supporto altamente specializzato. Grazie alla riorganizzazione degli spazi e all’implementazione di tecniche di comunicazione aumentativa alternativa (CAA), il ragazzo ha potuto intraprendere un percorso di inclusione, sviluppando nuove abilità, in un contesto che ha sempre tenuto conto delle sue specifiche necessità. La collaborazione tra educatori, neuropsichiatria infantile e servizi sociali è stata fondamentale per il successo del percorso.


Francesca, Coordinatrice del Centro Diurno S. Martino e Ginestra, sottolinea come ogni persona autistica abbia un funzionamento e delle necessità uniche. Le cooperative sociali, attraverso interventi domiciliari, progetti di transizione, e supporto nella formazione post-diploma, sono in grado di rispondere a queste esigenze. Un esempio concreto riguarda un progetto in cui sono stati supportati ragazzi nell’acquisire autonomie quotidiane, come la gestione di spostamenti con Google Maps o la costruzione di un curriculum vitae. Questi interventi permettono alle persone autistiche di vivere in modo più indipendente, preparando loro ad affrontare la vita adulta con maggiore consapevolezza e competenza.


Maria Grazia, Responsabile dell’appalto di Inclusione Scolastica gestito d RTI Sostegno, racconta l’importante impegno nella formazione degli educatori, con corsi specialistici che consentono di approfondire tecniche come l'analisi funzionale del comportamento. Questo tipo di formazione, insieme all’impegno diretto con i bambini, offre un approccio metodologico che tiene conto delle specifiche esigenze di ciascun bambino, sia a scuola che a casa. La sinergia tra educatori e famiglie è uno degli aspetti più prezioso di questo lavoro, perché permette di costruire una visione condivisa e operativa sul progetto educativo di ogni ragazzo.


Irene, educatrice di sostegno presso scuola primaria, figura fondamentale nel contesto scolastico, è una professionista qualificata e specializzata nell’accompagnare e supportare alunni con disabilità. Lavora in sinergia con i docenti, gli specialisti e le famiglie, per garantire che ogni studente possa esprimere al meglio il proprio potenziale in un ambiente inclusivo e stimolante. Non è un insegnante di materia o un sostituto del docente curricolare, né una figura che si limita ad occuparsi di un singolo, ma una professionista che promuove l’autonomia, lo sviluppo emotivo e l’integrazione sociale. La funzione dell’educatore di sostegno, quindi, è orientata al supporto pedagogico e relazionale di bambini e ragazzi certificati o in condizioni di plurisvantaggio. La presenza di questa figura è essenziale per costruire una scuola veramente inclusiva, dove ogni alunno possa sentirsi accolto, valorizzato, supportato.


Nel 2024, in Italia, il numero di bambini e adolescenti con diagnosi di autismo continua a crescere, e sempre più scuole e strutture educative si trovano a gestire percorsi di inclusione che richiedono non solo competenze specifiche, ma anche un forte impegno nell’adattare gli ambienti di apprendimento e socializzazione. Le cooperative sociali rappresentano un elemento chiave per favorire questa inclusione, grazie alla loro capacità di adattarsi alle diverse esigenze dei singoli e alla continua formazione degli operatori. Le testimonianze di Angela, Francesca, Maria Grazia e Irene mostrano come la cooperazione tra educatori, famiglie e servizi sociali possa fare la differenza nella vita delle persone autistiche. È grazie a un lavoro integrato e personalizzato che queste persone possono sviluppare nuove autonomie, trovare occasioni di socializzazione e vivere in modo più indipendente.


Il lavoro delle cooperative sociali per le persone autistiche non è solo un impegno quotidiano, ma una vera e propria chiamata alla responsabilità sociale. Senza il lavoro delle cooperative, senza l’impegno di chi ogni giorno si dedica con passione e competenza a queste persone, l’inclusione sarebbe più difficile, se non impossibile. In questa giornata mondiale dedicata alla consapevolezza dell'autismo, è fondamentale ricordare che ogni passo verso l’inclusione è un passo verso una società più giusta, equa, gentile e accogliente per tutti.


I simboli, come la luce blu, vanno bene ma è necessario che la luce che accende la consapevolezza resti accesa giorno e notte, per tutto l'anno. Perché la vera inclusione non è un evento isolato, ma un processo quotidiano, che coinvolge tutta la società. I carichi di cura per le famiglie sono molto elevati e tutti noi abbiamo sperimentato cosa sarebbe la quotidianità di famiglie e persone con disabilità senza Terzo Settore durante il Covid" afferma Chiara Bertolasi, vice presidente di Coop Serena, sottolineando l'importanza di un impegno costante e del sostegno alle organizzazioni che si occupano di autismo.