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A Ferrara una fiaba per educare al rispetto e contrastare la violenza di genere

A Ferrara una fiaba per educare al rispetto e contrastare la violenza di genere

"Libera come una Libellula": ieri la prima prova a teatro. L’evento ha rappresentato un esempio di come l’alleanza tra più soggetti possa diventare uno strumento per costruire una società più consapevole, equa e libera dalla violenza.

Nella suggestiva cornice del Teatro di Ferrara è andato in scena ieri l’evento “Libera come una Libellula e coraggiosa come un’Ape”, una rappresentazione che nasce come fiaba educativa per parlare, anche ai più piccoli, di rispetto, empatia e contrasto alla violenza di genere.


L’iniziativa – promossa da Coop Serena in collaborazione con Coop Azioni, con il patrocinio del Comune di Ferrara – ha visto protagonisti sul palco i bambini e le educatrici della scuola dell’infanzia “Scuola e Natura” di Monestirolo. È proprio da questo asilo, gestito da Coop Serena, che è nata la fiaba, pensata per educare le nuove generazioni alla cultura del rispetto e dell’ascolto, e rappresentata ieri – insieme ai ragazzi e adulti del CSRD San Martino e CSO Il cuore di Chisciotte” - per la prima volta davanti al pubblico.


Una favola dedicata a Giulia Cecchettin, che abbiamo fatto avere al padre di Gino, e ci ha risposto con una lettera toccante” afferma Tomas Gallerani, coordinatore pedagogico della Scuola e Natura.


Ad aprire l’evento è stata Chiara Bertolasi, vice presidente di Coop Serena, che ha ricordato i nomi delle 28 donne uccise per femminicidio nei soli primi mesi del 2025. Una tragedia che scuote le coscienze e che, ancora una volta, riporta al centro del dibattito pubblico l’urgenza di una vera e profonda educazione, non solo per i bambini ma anche per gli adulti. “Educare è un processo continuo – ha detto – ed è possibile educare all’empatia. Noi crediamo di sì”.


Cristina Coletti Assessore alle Politiche per la Famiglia, Socio-Sanitarie e Abitative del Comune di Ferrara presente all’evento, ha sottolineato: “È importante continuare a parlare di violenza di genere senza stancarsi, ed è ancora più importante farlo fin dalle giovani generazioni. Non stanchiamoci di portare avanti momenti come questi, valorizzando i talenti dei nostri giovani: sono il veicolo migliore per trasmettere l’importanza del rispetto verso l’altro”.


Coop Serena, che impiega oltre 500 persone – di cui l’80% donne – ha voluto fortemente portare avanti questo progetto come espressione della propria missione sociale. “Vogliamo operare per l’interesse generale e questo significa non permettere che la violenza di genere diventi un dato scontato, accettato, silenzioso”.


Durante l’evento, sono intervenuti anche Ruggero Villani direttore di Confcooperative Ferrara che ha evidenziato la capacità della cooperazione sociale di trasformare le difficoltà in opportunità di cambiamento: “La nostra è una storia che sa trovare la fertilità dentro i problemi, e da lì far nascere cose nuove, belle, che parlano a tutti”. E Paola Pesci, in rappresentanza di Emil Banca, ha ribadito: “Siamo onorati di sostenere un progetto che guarda al futuro con speranza, vicini al territorio e al terzo settore”.


Il progetto ha visto il contributo prezioso del Liceo Carducci di Ferrara, che ha tradotto la fiaba in diverse lingue (inglese, francese, tedesco e spagnolo) e dei giovani del Progetto Hungar, che ne hanno curato la versione in comunicazione aumentativa alternativa e l’audio libro, rendendola accessibile a un pubblico ancora più ampio.


L’evento ha rappresentato un esempio concreto di come l’alleanza tra più soggetti: scuola, cooperazione sociale, istituzioni e comunità possa diventare uno strumento potente per costruire una società più consapevole, equa e libera dalla violenza.