Si è tenuto, ieri, nella originale cornice dell’ex Teatro Verdi di Ferrara il convegno “Educare i piccoli all’empatia” ispirato alla favola “Libera come una Libellula e coraggiosa come un’ape” opera creativa delle educatrici e insegnanti del nido e scuola d’infanzia di Monestirolo, struttura di Coop Serena. La favola, letta e distribuita al pubblico, è un piccolo libro di 32 pagine, a colori, illustrato da Ludovica Vicini che, con il suo reading, ha incantato la sala insieme alla collega Virginia Droghetti che traduceva con il linguaggio dei segni.
Ha aperto l’evento Chiara Bertolasi, vice presidente di Coop Serena “la favola porta la dedica a Giulia Cecchettin, ha creato un eco rumoroso sul femminicidio perché Giulia era bella e aveva occhi smaniosi di vedere il mondo. Prima di lei già 100 donne erano state uccise e dopo di lei quasi una trentina. E allora questo libro pensato per i piccoli e frutto di un percorso educativo di consapevolezza, porta anche la dedica a tutte le libellule. Non è mai troppo presto, o troppo tardi, per insegnare che ogni forma di intolleranza e violenza vanno rifiutate”.
Un pubblico prettamente femminile e di tutte le età rimasto per tutta la durata del convegno a testimonianza di quanto sia necessario parlare di violenza di genere.
“I giovani sono l’infrastruttura più importante nello sviluppo del territorio e una iniziativa come questa si colloca nella tessitura di questa infrastruttura e nel suo investimento sull’intelligenza emotiva” ha sottolineato nel suo intervento Ruggero Villani direttore di Confcooperative Ferrara (di cui Coop Serena fa parte) e presidente della Scuola di Sviluppo Territoriale.
Il convegno, ha il patrocinio dell’Università di Ferrara e del Comune di Ferrara, l’assessore alle pari opportunità Dorota Kusiak, ieri presente, ha rinnovato l’importanza della sensibilizzazione sulla violenza di genere anche e soprattutto lontano dalle ricorrenze “l’iniziativa ci offre l’opportunità di riflettere attraverso un linguaggio diverso dal solito, lavorando nell’ambito della prevenzione della violenza sulle donne ed è fondamentale, anche per l’amministrazione comunale, essere parte attiva e dare un contributo concreto anche sostenendo incontro come questo”.
Sono poi intervenute Stefania Guglielmi presidente di UDI sui modelli educativi, Paola Castagnotto presidente Centro Donne e Giustizia sulla necessità d costruire una nuova narrazione a contrasto della violenza di genere, Luisa Lampronti ha invece portato l’esperienza della “Casa di Federica” di Ferrara, struttura di Cooperativa Azioni che si occupa di mamme con bambini che spesso hanno subito violenza e della loro rielaborazione e trattamento.
“Le storie sono fatte dagli adulti per i bambini, con un linguaggio per i bambini, ma le storie noi le pensiamo e le scriviamo da adulti, perché sono loro che dobbiamo anche educare” ha evidenziato Paola Bastianoni, direttrice del master di tutela diritti e protezione dei Minori, Università di Ferrara “le favole devono avere un finale che preveda possibilità diverse perché i finali sono potentissimi”.
La chiusura del convegno è stata affidata a Thomas Casadei direttore del CRID, Centro di Ricerca Interdipartimentale su discriminazione e vulnerabilità dell’Università di Modena e Reggio Emilia “le università da qualche tempo stanno lavorando insieme perché non c’è bisogno di competitività ma di cooperazione e lo stanno facendo proprio sui temi della violenza maschile contro le donne” ha sottolineato Casadei “non basta la scuola, questa idea tale per cui sulla cattiva educazione si deve occupare solo la scuola è una scorciatoia, per altro le scuole nelle loro diverse articolazioni, livelli e specificità, fanno già spesso bene il loro mestiere, c’è bisogno di un supporto, un sostegno, di reti ed esperienze a contrastare vuoti nella nostra società e mala educazione che arriva a scuola, ma spesso da altri contesti, la politica sguaiata ad esempio” ha precisato Casadei “dal mondo dello sport quando segue modelli sbagliati, il mondo della comunicazione, etc.”.
Il convegno è stato moderato da Tomas Gallerani, responsabile dell’area educativa di Cooperativa Serena e coordinatore della Scuola Natura di Monestirolo - “parlare di violenza sulle donne è necessario, ma parlarne con bambini nei loro primi 1000 giorni di vita è qualcosa, purtroppo, di assolutamente rivoluzionario, questo incontro pieno di stimoli e incoraggiamenti è la spinta per proseguire questo percorso educativo dall’altissimo valore pedagogico”.